“I bambini imparano ciò che vivono. Se un bambino vive nella critica impara a condannare, se vive nell’ostilità, impara ad aggredire. Ma se un bambino vive nell’accettazione e nell’amicizia impara a trovare l’amore nel mondo.” Dorothy Law Note

In quesi ultimi mesi abbiamo vissuto il tempo del limite, la sospensione delle scuole ha messo in crisi un intero sistema e organizzazione familiari. I nonni sono stati definiti “categoria a rischio” ma sono anche diventati i “salva vita” delle famiglie, perché senza di loro molti genitori avrebbero fatto difficoltà a organizzare il tempo quotidiano, mantenendo il proprio lavoro. Inizialmente forse le indicazioni fornite sono state considerate rigide e, a volte, esagerate, sta di fatto che abbiamo dato la nostra libera interpretazione del fenomeno, non sempre abbiamo rispettato le prescrizioni, mettendo in pericolo la nostra salute e quella di chi ci circonda.
…e i bambini? Di cosa staranno facendo esperienza mentre noi adulti siamo indaffarati a “contenere l’emergenza” sanitaria, organizzativa, lavorativa? I bambini stanno sicuramente facendo esperienza del tempo in casa e del tempo in famiglia: un tempo qualche volta dimenticato, finito tra i “fitti” impegni quotidiani. C’è chi inventa giochi, chi si mette ai fornelli, chi cerca di rispolverare quei giochi da tavolo ormai ingialliti in cantina.
Io credo che possiamo sfruttare questo tempo per abbandonare il nostro assetto da guerra e vivere il tempo della condivisione, accettare il limite di non poter decidere e permettere ai bambini di sperimentare, attraverso il come noi viviamo, la possibilità di vivere l’opportunità anche laddove c’è sofferenza e dolore. Non possiamo scegliere cosa vivere, ma possiamo scegliere come viverlo, e il tempo della crisi è un tempo naturale: riuscire a portare gioia e bellezza può preparare i bambini a vivere le future sfide con coraggio, pazienza e fiducia. Opporci a questo tempo significa far vivere ai bambini il tempo della controversia, della disobbedienza e impareranno a non rispettare le regole che vengono poste, a tutti i livelli. I bambini hanno bisogno di adulti che fanno quello che dicono e che dicono quello che fanno. I bambini vogliono sperimentare la coerenza, che richiede (da parte dell’adulto) disciplina e molto sacrificio; non possiamo pensare che “fai ciò che ti senti” sia educare alla libertà, perché questo si chiama egoismo. Educare alla libertà è educare alla responsabilità: i bambini hanno bisogno di vivere nel rispetto di ciò che viene prescritto, senza polemica o contestazione, ma vissuto nel pieno rispetto del fatto che “la mia libertà finisce quando inizia la tua”.

I bambini hanno anche bisogno di adulti che dicono quello che fanno, ovvero che spieghi loro la realtà, una narrazione del quotidiano che lo aiuti a vivere preparandosi a ciò che sta accadendo. Quale adulto accetterebbe di essere preso e portato senza sapere dove? Di lasciare che qualcuno faccia della propria vita ciò che vuole? Spesso però ci capita di farlo con i nostri bambini: pensiamo ai vari spostamenti tra casa dei nonni, casa dei genitori, parco giochi, ecc. a volte non prepariamo i nostri bambini a ciò che andranno a vivere, e spesso le loro risposte sono di dissenso, piangono, perché non sanno, non comprendono ciò che sta per accadere.
Cerchiamo di vivere la relazione con l’altro partendo da come vogliamo che gli altri ci trattino, questo ci guiderà a relazionarci e a permettere ai nostri bambini, nipoti, di imparare il rispetto, il dialogo, l’attesa, perché osservano il modo in cui noi adulti lo agiamo. I bambini potranno imparare che la loro esistenza è strettamente connessa a quella delle persone che ci circondano, che un atteggiamento civile e rispettoso è la base su cui fondare il futuro della nostra società civile, che la libertà può essere vissuta nel rispetto delle regole e che il tempo dello stare in casa è un tempo di nuova scoperta della relazione con le persone che ci circondano, un tempo di racconti e di cose fatte insieme…questo tempo può diventare così ricco se vissuto nella pienezza dello stare uniti!