Mi capita spesso di ascoltare mamme pronunciare questa frase dopo i primi giorni di scuola. “Eppure era tanto sereno, ma che sarà successo?” “Come posso aiutarlo ad andare a scuola contento?” “Le maestre sono così brave…”
Generalmente la prima domanda che pongo è: “Come sta il bambino quando torna a casa?” e la riposta quasi sempre è: “Molte volte non vuole nemmeno venire via dall’asilo! Mi fa una rabbia…prima non vuole andare, poi non vuole venire via!”

Di solito allora pongo una nuova domanda…perché a me piace farle le domande, e poi si sa, a dare risposte sono tutti bravi!
Chiedo: “Tu ci rimarresti in un luogo in cui stai male?”, “Torneresti a casa felice del tempo trascorso in un posto che non ti piace?”
Ecco, io credo che osservare il bambino al rientro sia un parametro importante. E se alla domanda: “Quale è stata la cosa più difficile che hai fatto oggi?” oppure “Quale è stata la storia più divertente che ha raccontato la maestra?” il bambino risponderà in maniera divertita ed entusiasta, avete la conferma che la paura che il bambino sta male a scuola è solo vostra.
Ma allora che succede al mattino? Perché a volte i bambini piangono e non vogliono che i genitori se ne vanno?
Un passo indietro dopo i primi giorni è naturale, fisiologico. È un po come una piccola difficoltà ad adattarsi ad una nuova routine. Di base siamo abitudinari, e il cambiamento spaventa tutti. Figuriamoci i bambini che sono circondati da adulti che fanno le stesse cose da anni, mettono gli oggetti nello stesso posto tutti i giorni, si alzano sempre alla stessa ora e fanno sempre gli stessi gesti automatici. Perché i bambini dovrebbero essere entusiasti di un cambiamento così grande e così…duraturo nel tempo?
In sintesi, se il bambino piange quando saluta la mamma ma poi vive un buon tempo scuola il problema non è nella scuola ma in quel pezzetto di relazione che si gioca tra la madre o il padre e il bambino al momento di salutarlo.
Quello che come genitore puoi fare:
– Sentirti sicuro quando lo lasci. Dentro di te intendo! Sii fedele alle tue intenzioni e alle tue parole: “La scuola è un posto bello dove puoi giocare, ecc” mentre lo dici devi esserne fermamente convinto.
– Se piange e non vuole lasciarti digli: “Capisco che sei triste, anche io vorrei stare sempre con te, ma questo è il tuo spazio per queste ore. Quando ci rivedremo potremo andare a…” e poi lo fate. (Quindi prometti qualcosa che poi sei sicuro di poter mantenere)
– Se piange ancora, non dirgli “Vai” mentre lo tieni in braccio, non è tuo figlio a darti il permesso di andare via. Salutalo velocemente (ma non frettolosamente) con un bel bacio, digli che non vedi l’ora di conoscere le storie che ti racconterà quando vi rivedrete e poi vai! Il bambino sa che dovrai andare via, allungare quel tempo in maniera indefinita serve solo a fargli vivere con angoscia quel momento.
– Quando lo rivedi non parlare della difficoltà del mattino. Vivi il momento presente. E sorridi insieme al tuo bambino delle avventure che ha vissuto. Ti stupirai!
PS: quando gli parli, abbassati in modo che i vostro occhi possano guardarsi.
Fammi sapere come è andata.