SOGNARE IN GRANDE

È mattina e distrattamente guardo le stories sui social. 
Mi imbatto in un profilo sempre molto interessante e il tema coglie subito la mia attenzione:
“Tu sogni in grande?”
E poi… “e se non lo fai perché?” “Se lo fai perché?”.

Sogno in grande? 
Che significa sognare in grande?
È avere successo?
Che cosa significa avere successo?
Davvero successo è solo quanti followers seguono il tuo profilo o quanti soldi hai in banca?
Ci penso.
No! assolutamente NO!

Per me successo è vivere la vita che scelgo, sviluppare consapevolezza, ampliare la mia coscienza e vivere in un armonia cosmica.
…quindi no, non me ne frega dei soldi, dei conti in banca. Mi interessa essere felice.

Sono felice?

Si, lo sono moltissimo.
Prima di tutto perché sono felice di chi sono, come donna. Sono, inoltre, sposata con un uomo che amo e che rispetto, il nostro rapporto cresce e gli anni che passano sono piccoli passi che stiamo compiendo insieme, nuovi progetti che ci uniscono, nuovi orizzonti da esplorare. Ho la possibilità di essere mamma di due figlie meravigliose, opposte ma la loro vita è piena di doni per me. Vivo in una casa che mi piace, che ho arredato con poco soldi ma con le cose che mi piacciono. Ho la possibilità di vestirmi e di indossare abiti che mi fanno stare bene. Ho tutto ciò di cui ho bisogno.

Ma più di tutti quello che mi rende felice non è visibile ad occhio nudo, e non si può contare.
Mi rende felice sentire la mia qualità di presenza mentre vivo, costruire con intenzionalità il rapporto con mio marito.
La scelta di abbandonare un IO a volte troppo rumoroso a favore del NOI, di avere chiaro il tipo di coppia che vogliamo diventare e per questo ogni giorno ci lavoriamo, consapevoli che non ci sono vinti o vincitori, ma che si vince insieme.

Sono felice delle persone che mi circondano, orgogliosa delle donne amiche che chiamo sorelle, la loro vota per me è modello e mi aiutano in molte occasioni a comprendere, accogliere, perdonare. Sono felice anche delle persone che incontro e che mi mettono in difficoltà, che mi fanno arrabbiare, perché mi offrono l’occasione di conoscere i miei punti di debolezza e mi aiutano a crescere.

Mi rende felice avere gli occhi per vedere oltre ciò che appare e allora la vivacità di mia figlia non è  un atteggiamento che mi sfida ma è l’occasione per me di crescere, di superare me stessa, di allenare la mia pazienza, la mia flessibilità per trovare le strategie migliori per aiutarla a crescere e maturare.

Mi rende piena di vita guardare il mio guardaroba abbandonando l’atteggiamento consumistico del ho tante cose ma niente da mettermi per acquisire quello del ho solo le cose che mi piacciono e quindi ho buttato, dato nuova vita a ciò che non indossavo, e ho scelto di tenere solo ciò che ogni giorno veste la migliore versione di me. Che piace a me. E questo mi fa sentire bene. 
non più schiava della moda, ma con la possibilità di vivere il mio stile

Certo prima ho dovuto spogliarmi del bisogno di sentirmi accettata per quello che avevo, di quella prigione che il Brand doveva farmi sentire quella “giusta”.
È possibile?
No, se ti senti sbagliata continuerai a guardare le altre come se avessero qualcosa di più.

È stato importante per me fare un lungo e complesso percorso di scoperta e definizione della mia identità, riconoscermi padre e madre di me stessa, per cui VIA il giudizio e porte aperte all’amore genitoriale, al perdono, all’accettazione incondizionata, prima verso me stessa, poi verso gli altri. 

Ho perdonato le persone o le situazioni che mi hanno fatto soffrire, quelle che mi ha lasciato dipendente e bisognosa di amore. 
Perdonare e lasciar andare.
Tenere solo gli insegnamenti.

E ora, in questo momento della mia vita, sogno in grande?
Ah SI! Certo che lo sogno. Sogno in grandissimo

Nei miei sogni non c’è il desiderio di essere popolare, non mi interessano i like che ricevo.
Non mi interessano i grandi sogni 2.0.
E non perché snobbo gli altri, ma perché non mi muovo nel mondo in cerca di consensi.
Sento che mi muovo nel mondo con amore, il mio fine non è piacere agli altri, non mi interessa. Sono occupata però a lasciare un’impronta gentile, autentica sul mio cammino e in chi incontro. 
Gli altri mi interessano, eccome! Mi interessa la loro umanità, la relazione.

Non mi piacciono i falsi generosi che fanno qualcosa per il bisogno di sentirsi utili perché non bastano a se stessi. 
Non mi piacciono i falsi altruisti che dicono di fare il tuo bene ma poi agiscono mettendoti in una situazione di dipendenza affettiva.

Mi sento abbastanza onesta da affermare che quando agisco non è per far crescere l’immagine che ho di me. Quando agisco lo faccio con amore e gratuità.

Dunque quali sono i miei sogni?
Il grande sogno che sto vivendo è quello di poter vivere la vita che scelgo ogni giorno. Quello che spero di realizzare invece è poter contribuire ogni giorno a creare un mondo migliore.
Cerco di farlo con grande impegno nel mio ruolo come mamma, mettendomi in discussione, cercando di essere il modello migliore per insegnare alle mie figlie a muoversi con decisione, gentilezza, onestà. Lo faccio sbagliando, ma cercando di rialzarmi sempre.
Lo faccio nel mio ruolo di insegnante, cercando di promuovere nei bambini che incontro riconoscimento, libertà, consapevolezza, ma anche di favorire una riflessione con i loro genitori, affinché possano vedere nei comportamenti dei loro figli messaggi di crescita, attenzione, cambiamento. 

Ho la fiducia che così facendo io possa contribuire a rendere il mondo un posto migliore dove vivere e so di non essere sola in questa missione.

E tu, sogni in grande? Quali sono i tuoi sogni?

I buoni propositi: esercizio quotidiano.

Sempre più spesso ascoltiamo alla radio, o leggiamo sul web o nei vari blog, l’importanza di chiudere un anno facendo un bilancio e affacciarsi al nuovo dotandosi di una lista di buoni propositi, o nuovi progetti.

Io negli anni passati ero davvero più diligente, svolgevo i miei compiti l’ultima settimana di dicembre, scrivevo su un foglio le cose di cui ero grata dell’anno appena trascorso e scrivevo, in 10 punti, i miei obiettivi dell’anno successivo.

È stato sempre sconvolgente per me leggere, a fine anno, la lista compilata all’inizio, perché non solo ritrovavo realizzato tutto ciò che avevo desiderato, ma anche di più.
E senza nemmeno averlo pensato.

La capacità di focalizzare gli obiettivi, determinerà il tuo futuro.
Più sarai capace di focalizzare e concentrare la tua attenzione su quello che Vuoi (e non su quello che non vuoi), più spingerai la tua mente nella giusta direzione. (Giancarlo Fornei)

Puoi approfondire le riflessioni legate ai desideri e le modalità in cui formularli in questo articolo.

Ma cosa succedono a queste liste? Cosa succede a quegli propositi che richiedono un cambiamento importante in noi, come li gestiamo?

Fissiamoli bene i nostri obiettivi, cerchiamo di essere realisti, domandiamoci cosa siamo disposti a fare e dopo averli scritti, riletti, tenuti… arriva il bello!

Eh si, perché arriva il momento in cui dobbiamo fare in modo che le intenzioni coincidano con le azioni. Come fare?

Innanzitutto smettiamo di dire: “Da domani inizio…”. Perché aspettare domani?
Inizia subito! non c’è momento migliore per iniziare di ora.
Il peggior nemico della volontà è il posticipare. L’azione è qui ed ora.

Prova poi a scrivere qualche post-it da attaccare in casa con qualche frase che può aiutarti a focalizzare i tuoi obiettivi, a ricordarti che devi agire.

Agisci con coerenza oggi, domani, dopo domani e fallo per 21 giorni, questo è il tempo che serve alla mente perché un nuovo comportamento diventi abitudine. Quando ciò accadrà potrai rilassarti, il tuo obiettivo si sta per realizzare, perché tutta la tua persona, la tua energia, ha agito nella direzione del desiderio… trasformando la realtà.
Per me ha sempre funzionato, ma è vero che per 21 giorni bisogna essere saldi, tenaci, non mollare mai.

Devi imparare a scegliere i tuoi pensieri, proprio come ogni giorno scegli i vestiti da mettere. È in tuo potere. Se ti piace tanto avere il dominio della tua vita, lavora sulla mente. È l’unica cosa su cui puoi tentare di esercitare un controllo. Il resto lascialo perdere. Se non domini i tuoi pensieri, sarai sempre nei guai.
( Elizabeth Gilbert)

Non credo nelle lunghe liste, nei grandi cambiamenti.
Credo piuttosto nelle liste composte di pochi punti, ma realizzabili.
Credo nei cambiamenti piccoli, ma praticabili.
Credo nel potere personale di poter trasformare la nostra vita in qualcosa di meraviglioso.
Ma bisogna agire oggi, e non può farlo nessuno all’infuori di te stesso.

Buon anno.

Bianco e morbido.

Sveglia fissata alle 6:15, obiettivo farmi una bella camminata di sabato, per distendere le tensioni accumulate, caricarmi di buona energia per la settimana successiva.

Non avevo però considerato l’allerta meteo.

Quindi mi sveglio, forte del mio obiettivo, apro un po la persiana: tutto bianco.
Mi sono rimessa a letto. Oggi me la prendo comoda.
Poi mi sono detta: “ma che bello però avere la casa tutta per me, silenziosa, un pò di yoga, godermi la neve che scende. Oggi me la prendo bianca e morbida.

A godermi senza pretese un tempo in casa che generalmente è affaccendato, organizzato.

Ora è bianco, morbido e silenzioso.
Ho tutto il tempo a disposizione, posso fare quello che voglio.

È possibile avere un tempo tutto per se senza uscire di casa. Sì, basta alzarsi prima degli altri e godersela un pò.

Perché avrei potuto vivere con frustrazione il fatto di non poter andare a camminare, uscire all’aria aperta (anche se lo farò più tardi e non da sola), avrei potuto. Se la mia vita fosse nel lamento e la mia attenzione nella parte mancante.
In questo periodo invece mi sto dedicando a porre l’attenzione su ciò che c’è. Senza pensare a ciò che non c’è o ci sarebbe potuto essere.
Io voglio dedicare la mia attenzione a ciò che c’è, all’unica cosa reale.

Perché lo chiamo esercizio? Perché è un allenamento.
Ci vuole intenzione per iniziare, tenacia per proseguire, resistenza per farlo diventare un modo di fare nella propria vita.

Ecco allora che ho avuto la possibilità di dedicarmi un tempo diverso da quello che avevo pensato ma non per questo peggiore, ho scelto con cura come “riempirlo”.
Io credo che se ci focalizziamo sulle cose da fare per stare bene rischiamo di vivere la frustrazione di non essere mai pienamente felici, se invece ci focalizziamo sullo stare bene, non è poi molto importante quali azioni mettere in atto.

Bianco e morbido.
Oggi voglio vivere così. Nella pienezza di un sabato non immaginato, non programmato.
Nello stupore di un evento che mi apre la possibilità di trovare nuove forme di benessere, al di là di quelle pensate e immaginate.

Ultimamente sto leggendo un libro che mi mette di fronte a molte domande, alle quali non riesco a trovare risposta se non provando a vivere cercandole.

Cosa faresti se ti rimanesse soltanto un anno di vita?
Che cosa vorresti lasciare in eredità a questo mondo, quando te ne andrai?

Io non ho mai creduto che una eredità fosse quella del conto in banca, che per carità aiuta ma non insegna niente. Le più grandi eredità che ho ricevuto sono state le azioni, l’esempio nella vita vissuta, nelle tribolazioni quotidiane, che rappresentano la cassetta degli attrezzi per orientarmi in questa vita.

Che cosa vorresti lasciare in eredità a questo mondo, quando te ne andrai?
Ancora non lo so, ma di certo sto lavorando sulla morbidezza. Non è facile.
Morbidezza nel perdonarmi un errore, per poi perdonarlo a qualcun altro.
Nel concedermi la possibilità di non adempiere a tutti gli obiettivi quotidiani, per poterlo accettare negli altri. Morbidezza nel non essere perfetta, per poter accogliere l’altro, nella sua impercettibile perfezione.


Vorrei lasciare in eredità la cura per le cose, e questo cerco di farlo ogni giorno, prendendomi cura delle relazioni, degli spazi, del tempo.
Ricavarmi un tempo per dedicare un tempo esclusivo a mia figlia, che per me significa prendermi uno spazio in cui guardarla negli occhi, giocare con lei, partecipare ai suoi processi di costruzione del pensiero, osservare come cresce.
Odio la frase: “Non mi sono neanche accorta di com’è diventato grande”.

Io mi voglio accorgere. E lo voglio fissare, per ricordaglielo, per narrarle chi è stata nella sua infanzia, per restituire una storia non solo frammenti regalati dalla memoria.

E allora prendiamocelo questo tempo, è nostro. E di nessun altro. Scegliamo cosa metterci. Non lasciamo che trascorra dietro a schermi o cose che non ci recano felicità.
Riempiamo le nostre vite di soddisfazione, gioia, felicità.

E tu? che cosa vorresti lasciare in eredità a questo mondo quando te ne andrai?

Buon sabato, morbido.

2021 L’anno dei sogni

Erano gli ultimi giorni di dicembre, desideravo condividere quello che per me, da molti anni, è una sana abitudine di inizio anno: riflettere per chiarire i miei bisogni, mettere per iscritto i miei desideri, guardare al nuovo anno come il migliore in assoluto.

Si, perché ci possono essere anni che vanno meglio e anni che vanno peggio….ma meglio o peggio di che se non lo abbiamo chiarito prima?

Così ho invitato la mia amica Alessia Maracci, autrice del blog Donne eccezionali, counselor e orientare alla felicità, a parlarne in una diretta Facebook, in un appuntamento che abbiamo chiamato: 2021, l’anno dei sogni.

Qualche giorno prima Alessia mi chiama e mi dice: “Di cosa parliamo venerdì Laura? Secondo me con questo titolo hai alzato le aspettative!”
L. “Si Alessia, lo so! È quello che volevo fare” (mi piace osare, c’è una parte di me che qualche volta se lo concede).
A. “Ma secondo te le persone che cosa si aspettano?”
L. “Noi ci occupiamo di responsabilità, del fatto che se le cose vanno bene non è questione di fortuna, dipende da una serie precisa di atteggiamenti e di azioni”

Su queste basi abbiamo costruito un incontro di un’ora e mezzo in cui abbiamo parlato di orientamento, scelte, pianificazione, responsabilità.

Se non decido io per me , lo farà qualcun altro.
Di fronte ad una scelta, quanto ci aiuta essere orientati? Per orientamento intendiamo “avere chiaro la meta da raggiungere”. È importante avere chiaro dove si vuole andare perché questo ci aiuta a fare scelte mirate, senza disperdere energie, senza affannarci in imprese che potrebbero solo affaticarci senza gratificarci. Vagare senza orientamento nel nostro viaggio di vita è un po come scegliere di salire su un autobus senza sapere destinazione. Forse tutti abbiamo desiderato farlo ma quanti di noi ne hanno avuto il coraggio?

Cosa posso mettere in atto io per avere un buon anno?
Immaginarsi al 31 dicembre 2021 e guardarsi indietro. Che cosa ci potrebbe far dire che quello trascorso sia stato un buon anno? Quali progetti vorremmo realizzare inquietante questo periodo di tempo?

Di cosa ho bisogno per fare questo?
1. ASCOLTARE IL MIO BISOGNO e questo comporta prendermi un tempo e uno spazio per respirare, staccarmi un po dalle distrazioni quotidiane e lasciar emergere ciò che nasce da dentro di me. Mettere a tacere il volume esterno e invece alzare al massimo quello interno.
2. DEFINIRE GLI APPUNTAMENTI CON NOI STESSI.

Nel pianificare un nuovo anno Alessia ci ha fornito uno strumento importante per iniziare a farlo, senza indugiare ma prendendoci un impegno serio con noi stessi.

Da dove iniziare?
Prendere un blocco di post-it e scrivere un post-it per ogni ambito di vita:
FAMIGLIA
COPPIA
AMICIZIA
LAVORO
VIAGGI
FORMAZIONE PERSONALE
SALUTE FISICA
PROGETTI

Per ogni area chiedersi:
Cosa possa fare io per questa area?

Abbiamo condiviso un esempio rispetto all’area famiglia, nello specifico:
FAMIGLIA: aumentare la gentilezza, promuovere l’allegria.
Ogni obiettivo va poi strutturato in azioni concrete da fare per raggiungerlo, per esempio, relativamente all’area gentilezza: “chiedere le cose per favore”, ecc.

Per chi lo facciamo?
Nel mettere in atto questi comportamenti evitiamo di aspettarci che l’altro faccia altrettanto, noi non stiamo facendo questo prospetto o operando dei cambiamenti per qualcuno, lo facciamo per noi stessi, per un chiaro progetto che abbiamo su noi stessi.

Nel pianificare il nostro progetto una buona domanda potrebbe essere:
Io come vorrei essere per essere disposto ad amarmi?

Perché qualcuno dovrebbe amarmi?
Quali caratteristiche di me vorrei sviluppare essere più amabile?

Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto,
devi essere pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto. 
(Thomas Jefferson)


La lista dei desideri.

Molti li chiamano goal, obiettivi, a me piace chiamarli desideri. Perché gli obiettivi hanno a che fare con il devo mentre la lista dei desideri ha a che fare con il voglio.
La lista dei desideri è per me qualcosa che sa di volontà, di piacere, di intenzione verso un’azione finalizzata al benessere.

Che senso ha fare una lista dei desideri?
La nostra mente è in continuo movimento, riusciamo a pensare a moltissime cose mentre ne stiamo facendo altre. Questo ci consente di avere molte idee, ma di non realizzarla nemmeno una.
Ecco perché credo che in questo tempo “liquido” darsi la possibilità di trovare 10 min per fermarsi, di fronte ad un foglio bianco e fissare 10 desideri per il nuovo anno, sia un atto coraggioso e assolutamente rivoluzionario.
Scrivere significa fare il primo passo perché i desideri si realizzino.

Ho iniziato molti anni fa, inizialmente la chiamano Lista degli obiettivi, fissavo le 10 cose che avrei voluto fare/realizzare nell’anno successivo.
Questo mi dava la percezione di vivere una vita in cui ero io la protagonista e la cosa straordinaria era che, pur on rileggendola più e a volte dimenticando cosa avevo scritto, a fine anno, quando la riprendevo, mi accorgevo che non solo avevo fatto le cose che avevo scritto ma anche di più.
Per me è stato straordinario. E ogni “passaggio tra gli anni” mi piace celebrarlo facendo un po un bilancio di quello che ho vissuto e cercando di proiettare la mia mente, la mia energia, verso qualcosa di nuovo.

Che cosa dovrei scrivere sulla lista dei desideri?
Innanzitutto cerca di sentire che cosa vorresti per te. Ti manca il tempo? Non chiedere tempo, ma chiedi che cosa vorresti fare in quel tempo. Per esempio ti manca tempo per stare con tuo figlio? Prova a scrivere sulla tua lista voglio dedicare un’ora al giorno al mio figlio, oppure voglio dedicare una mattina a settimana a mio figlio. Oppure vi manca tanto andare in bici? Provate a scrivere voglio organizzare il mio tempo per andare in bici una volta a settimana.
Queste sono le intenzioni, spetta a voi far seguire le azioni. Cercate quindi di compilare una lista dei desideri sostenibile per voi. Non scrivete grandi progetti se non sentite che poi avrete la forza di attuarli.

Come scrivere una lista dei desideri?
Cerchiamo di seguire un piccolo decalogo che può aiutarci:
1. Iniziare la frase con IO VOGLIO perché quando scriviamo ci prendiamo un impegno con noi stessi: è importante impegnarci in qualcosa che vogliamo piuttosto che in qualcosa che dobbiamo fare.
2. La frase deve essere scritta in positivo, esempio: “non voglio più rimandare” questa frase è sbagliata, perché continuiamo a focalizzare la nostra attenzione sul fatto che rimandiamo. La frase corretta è voglio sviluppare la determinazione nelle scelte
3. La frase deve contenere massimo 14 parole perché richiede un’unica emissione di fiato.
4. Chiedi per te. Non per gli altri. Focalizzati sui tuoi desideri, al massimo chiedi di contribuire al benessere di qualcuno.
5. Evita i paragoni. Ognuno di noi è irripetibile e unico. Quello che vedi negli altri e che ti piacerebbe non è detto che sia la cosa migliore per te.

Quando scrivere la lista dei desideri?
Oggi. Non rimandare più. Scegli per te. Smetti di lamentarti che le cose non vanno bene.
Le cose andranno come vuoi tu. Importante che tu abbia il coraggio di scegliere, la coerenza di far seguire le azioni alle intenzioni, la costanza di perseverare senza accanirti.

La tua vita può cambiare, sta già cambiando ogni giorno. Diventa consapevole di quello scegli per te, delle emozioni che vivi, dei pensieri che affolleranno la tua mente e il tuo cuore. Ora è il tempo di assumersi la responsabilità di noi stessi, della nostra vita.

Focalizza la tua attenzione. Orienta lette azioni. Inizia dal compilare una semplice lista dei desideri, non rimandare, non c’è momento migliore di oggi, basta con le scuse, esci allo scoperto e prenditi un impegno con te.
Se non lo fai rischi di vivere una vita da spettatore e di arrivare alla fine dei tuoi giorni rimpiangendo che non l’hai fatto prima.

E tu? Su quel letto prima di morire come vorresti guardare la tua vita passata? Sei soddisfatto? Se c’è qualcosa che vorresti cambiare, inizia ora.

Ti auguro un anno pieno di scelte, di gioia e di sentire che la vita ti appartiene. Totalmente.
Buon anno. Buona vita.