Io, Laura

Mi chiamo Laura, ho avuto la fortuna di nascere in una piccola città della provincia di Macerata. Lungo il cammino ho avuto molti maestri, ma il primo è stato in assoluto mio nonno, a lui devo un grande ringraziamento per avermi insegnato a guardare alla natura e alle sue manifestazioni, con occhi che sanno vedere, con un cuore che sa riconoscere. Che cosa? La possibilità di un fluire ciclico e naturale senza opposizioni. La ciclicità e i flussi mi piace osservarli con meraviglia, con la curiosità di comprendere il meccanismo naturale con cui avvengono. Trovo nelle sue manifestazioni molti insegnamenti, di cui faccio tesoro ma che spesso non riesco a integrare nella mia vita. Ogni giorno cerco di fare mio un modus vivendi naturale, senza sforzo, in cui abbandonare l’agire automatico a favore della scelta. Provo ad accompagnare le intenzioni alle azioni, in modo responsabile per me e nel rispetto di una umanità che mi circonda, alla scoperta di chi sarò, senza avere la pretesa di definirmi mai.

Da due anni sono mamma di Rebecca, grazie a lei ho scoperto la pazienza, la possibilità di superare me stessa per donare a qualcun altro una forma di me migliore di quella che avevo immaginato. Con lei imparo ogni giorno a non chiudermi nelle categorie, a usare un linguaggio responsabile del qui ed ora, a lasciarmi e a lasciarle la libertà (e la possibilità) di essere in divenire.

Ho una formazione pedagogica e dal 2018 ho la possibilità di insegnare in una scuola dell’infanzia. Sono sempre più convinta che ogni individuo abbia la responsabilità di dare il suo contributo alla costruzione di una società nuova, fondata sul rispetto, sulla collaborazione, sulla pace. Gli insegnanti, insieme ai genitori, possono davvero fondare una nuova società.

Genitori e insegnanti insieme possono costruire il futuro: io voglio offrire il mio contributo per sostenere questi ruoli, attraverso la riflessione e l’acquisizione di strumenti operativi che permetta loro di diventare modelli, agenti di cambiamento, malta nuova su cui costruire nuovi edifici, quartieri, città.

Credo fermamente che l’educazione abbia un carattere permanente: mai si conclude il lavoro di ex ducere (portare fuori) ciò che c’è in noi, le risorse, i desideri, le possibilità. Per questo mi considero sempre alla ricerca e nel guardare gli altri non vedo individui da giudicare, ma persone da comprendere.

Con questo blog non ho la pretesa di insegnare a qualcuno a essere genitore, ciò che mi muove è la volontà di condividere esperienze, di riflettere insieme sul valore dell’essere genitore, educatore, non come azione su (sui bambini, sugli altri) ma azione di cambiamento di noi stessi, superamento dei nostri limiti, accrescimento della nostra consapevolezza e umanità.

La vita è un viaggio, si compie un passo alla volta.